giovedì 30 settembre 2010

Di grembiulini e mezzi pubblici

Settimane convulse. Queste due ultime settimane sono state un delirio.
Leo ha cominciato la scuola materna e, dopo l’ entusiasmo iniziale dovuto alla novità, ora è subentrato il disagio e lo stress del cambiamento, quindi capricci, litigate e perdite di tempo, un malessere che influenza anche il sonno notturno, sempre breve e interrotto; in questo modo anche io e Franci dormiamo poco, siamo nervosi e il tutto si amplifica in un circolo vizioso.
Devo dire che accompagnarlo in una nuova scuola e lasciarlo da solo, con il suo grembiulino verde, tra bimbi e maestre che non conosce, qualche volta mi ha fatto venire un po’ di magone.
Poco per volta , ora dovrebbe subentrare una routine: Leo ha cominciato il suo orario normale all’ asilo, dopo un primo periodo di inserimento a orari ridotti. Spero quindi che come sempre la routine porti anche stabilità e sicurezza e tutto torni a ritmi più normali.
Dormiamo poco, la tv neanche la accendiamo e non parliamo del computer!




La scorsa settimana poi sono stato 3 giorni a Roma per un corso di lavoro: esperienza divertente e rilassante per certi versi (quanto è bello passeggiare per Roma!), ma stressante per altri.
A tutto questo aggiungiamo che la macchina ci ha messo del suo, con un guasto di quelli tosti, che mi ha bloccato la macchina per 4 giorni e mi è costato quasi 800€!
Il guaio è che il problema non è ancora completamente risolto e non sono soddisfatto quindi si continua a cercare vari inconvenienti.

La speranza è che con questa settimana le cose si aggiustino un po’ e poco per volta si rientri a un ritmo più sereno.

La scoperta del giorno è venire a lavoro in autobus. Proprio a causa della macchina sono stato costretto a prendere i mezzi pubblici, che non avevo mai preso per vari problemi logistici, primo fra tutti il dover accompagnare Leo al nido.

Ora invece che non ho più questo impegno, ho potuto provare a prendere l’ autobus e l’ esperienza è stata molto positiva. Il tempo impiegato all’ andata è stato di poco maggiore (50 minuti contro i 40 in macchina), ma lo stress è molto minore. Fortunatamente il tram non era particolarmente pieno e mi sono potuto sedere e leggere un bel libro a fumetti per tutto il tempo.
E’ stato un tempo regalato a me stesso, sereno e che mi ha permesso di arrivare in ufficio molto meno stressato e nervoso.
Il vero problema è il ritorno, poiché in macchina impego quasi mezz’ ora in meno e ho bisogno di tornare il prima possibile a casa.

Se non fosse per questo prenderei il tram tutti i giorni, risparmiando parecchi soldi, inquinando meno, leggendo più libri e fumetti e vivendo molto più tranquillo!

Ci risentiamo presto.

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