martedì 15 settembre 2009

Quando la finanza uccide la Morte e anche Dio

Chi non è un appassionato di fumetti probabilmente non conosce John Doe.

John Doe era il direttore della trapassati Inc., alle dirette dipendenze della Morte (che in questo caso non è uno scheletro con la falce, ma una mora tutta curve) e si occupava di far sì che ognuno morisse nel momento e nel luogo prestabilito. Poi però qualcosa va storto, John Doe scappa finchè, dopo aver sconfitto i cavalieri dell’ Apocalisse (Fame, Guerra e Pestilenza), si scontra con Morte, la sconfigge, e diventa lui stesso la Morte incarnata.
Come se non bastasse la vecchia Morte rimane incinta di lui e gli dà un figlio immortale, che allevato nell’ odio del padre, lo uccide. Se uccidi la morte, vivi per sempre e così nel nuovo mondo nessuno può più morire.
Poi però John Doe ritorna, sconfigge il figlio e insieme a lui decide di prendersela con il vero burattinaio di tutto, cioè Dio in persona, un arzillo vecchietto con ciabatte e camicia hawaiana.
Lo trovano e lo uccidono.
Così John Doe diventa il nuovo Dio, con il compito di ricreare il mondo come vuole, ma senza sapere come fare e purtroppo non sapremo mai come sarebbe stato.

Un divertentissimo delirio durato 76 mesi (finora), condito da pantaloni a zampa di elefante, di vecchi videogiochi Atari, di spade giapponesi, dei film di Tarantino, di belle donne e veri bastardi.

John Doe doveva essere un fumetto di Bartoli e Recchioni, strutturato in 4 stagioni da 24 numeri come i telefilm americani e che aveva appena cominciato il suo ultimo ciclo.

John Doe era un bel fumetto, che compravo e leggevo appena usciva in edicola, che mi ha sempre divertito e mai annoiato, pur con i suoi inevitabili alti e bassi.

John Doe era un fumetto pubblicato dall’ Eura editoriale, che però a un certo punto cambia proprietario, che non conosce il mercato del fumetto (a quanto si dice) e che decide che, anche se le vendite vanno abbastanza bene e la testata è in attivo, John Doe non guadagna abbastanza quindi decide di chiudere la testata, a meno di due anni dalla conclusione, fregandosene di quelle migliaia di lettori che ogni mese gli davano 2,70€ per seguire John Doe nelle sue avventure.

John Doe è un fumetto che non saprò mai come sarebbe andato a finire, un fumetto fatto con passione, che mi viene tolto da logiche di mercato che faccio fatica a capire.

John Doe è Blade Runner senza lacrime nella pioggia, è un giallo di Agatha Christie senza Poirot che svela il colpevole, è Hotel California senza assolo.

Non è tristissimo tutto ciò?

So long, John Doe!

venerdì 11 settembre 2009

Bruno Giovaniprimavere


Chi mi conosce, probabilmente sa che sono un fan di Bruce Springsteen e come ho detto più volte ciò che mi ha sempre emozionato sono i testi, che si accompagnano perfettamente alla musica (almeno nella gran parte delle canzoni del suo repertorio).

Da amante del teatro ho sempre cercato di trasmettere agli altri questa passione, ma l' ostacolo della lingua è stato spesso difficile da superare. Qualcosa sono riuscito a fare, ma ovviamente non è semplice far capire cosa viene detto in una lingua che non si comprende conservando l' effetto emozionale della musica.

Per questo ci tengo a segnalare questo link:

http://www.youtube.com/profile?user=ugolhk1979#grid/uploads

dove un altro fan di Springsteen ha pensato bene di pubblicare dei video di canzoni di Springsteen inserendo semplicemente dei sottotitoli.
Forse non è ancora l' ottimo ma è sicuramente un buon modo per cominciare ad apprezzare uno dei più grandi artisti viventi.

Nessuna illusione


Questa volta non mi faccio illusioni.
La pigrizia è un vizio difficile da abbandonare.
L' ultimo post è di Maggio e da allora sono successe un sacco di cose, alcune bellissime alcune molto tristi.
Alcune notizie ti fanno mettere tutto in una nuova prospettiva e sembra che la tua vita debba venire stravolta dalla tua nuova consapevolezza.
Poi però si rientra nella routine e niente cambia mai davvero.

In questi mesi mi è capitato spesso di pensare al blog, più o meno ogni volta che mi succedeva qualcosa, alla fine di un fumetto o ai titoli di coda di un film.

Poi, però, mi interrogavo sulla sua utilità, sul taglio da dare a questo blog: non sono in grado di fare un blog di critica, nè fumettistica, nè tanto meno cinematografica o letteraria, quindi perchè parlare di quello che vedo e leggo? Non sono una persona famosa quindi chi se ne frega di quello che mi capita?

Insomma, mi sono fatto tante domande e al solito ho trovato poche risposte: le uniche che ho trovato, sono nel mio primo post, per quanto abbiano un po' perso la loro forza.

Probabilmente questo blog dovrebbe essere un' epressione del mio io (ok, sono un egocentrico), un modo per dire: "eccomi qua, questo sono io!"

Vedremo. Non mi prometto niente questa volta. Per ora posso dire che l' ultimo post pubblicato è di settembre 2009.
Poi vediamo.

"ogni tanto mi chiedo cosa mai stiamo aspettando"

silenzio

"che sia troppo tardi, Madame"

(Alessandro Baricco - "Oceano Mare")