venerdì 29 gennaio 2010

Buio in sala...

Oggi è il gran giorno. Prendo qualche ora di permesso e vado in teatro.
Alle 21,15 (più o meno) si aprirà il sipario.

Le ore prima di uno spettacolo sono tra i momenti che preferisco; adoro quando arrivi in teatro e vai subito dietro le quinte; montare le scenografie e vedere la scena che cresce, aggirarmi tra le quinte dove il pubblico non può andare; parlare con i tecnici e la gente del teatro; prepararsi, vestirsi, sistemare gli oggetti; sentirsi un addetto ai lavori e assaporare l’ attesa che ti separa dal momento di panico in cui qualcuno in cassa ti dice “Ok, iniziamo”.

Poi si spengono le luci in sala, cala il silenzio e si vola.

giovedì 28 gennaio 2010

Su il sipario!


Domani si torna in scena, con lo spettacolo "Scusate gli Eroi", realizzato dalla compagnia dei Nerobà.


Fare una replica, chissà perchè, è sempre una cosa abbastanza rara, ma che può trasmettere e insegnare cose molto diverse rispetto alla prima.


Il copione e i movimenti sono acquisiti, quindi bisogna concentrarsi sui dettagli, sulle emozioni, sui personaggi, su quelle sbavature che ci sono sempre quando vai in scena per la prima volta; purtroppo però si perde un po' l' emozione della prima volta, l' entusiasmo e la paura della novità.

E' un' esperienza diversa, ma che vale la pena fare.

... e poi comunque andare in scena è sempre e comunque divertente, alla fine.









Rughe


Ho letto con molto ritardo rispetto alla data d’ uscita (settembre 2008) il libro a fumetti “Rughe” dello spagnolo Paco Roca.

Si tratta di un libro molto, molto bello, vincitore di diversi premi internazionali del fumetto e persino adottato dall’ AIMA, l’ Associazione Italiana Malattia di Alzheimer; sì perché il libro di Paco Roca parla della vecchiaia e in particolare di quella patologia denominata appunto Malattia di Alzheimer.

Detta così, scoraggerebbe quasi chiunque dall’ affrontarne la lettura; invece il libro è bellissimo, velato di un umorismo e una leggerezza che fanno scorrere via le pagine, lasciandoti un senso di malinconia e di tenerezza, più che di tristezza.

Come scrive lui stesso nella postfazione al libro, Paco Roca ha raccolto aneddoti e testimonianze reali, da amici e conoscenti e come spesso succede, la realtà supera la fantasia; così troviamo un gruppo di anziani, spesso quasi assurdi e ridicoli nelle loro manie (la vecchina che ha paura di essere rapita dagli alieni, il vecchietto che ricorda la gara di atletica vinta da ragazzo e gira sempre con la medaglia al collo e quello che ripete sempre quello che sente), ma assolutamente realistici e emozionanti nei loro sentimenti più veri (tocca il cuore la storia di “Imbroglione”).

Ogni personaggio ha una piccola mania, una caratteristica, una storia che lo caratterizza e in cui tutti noi possiamo ritrovare qualcuno che conosciamo, con momenti davvero divertenti come la serata del bingo e la sessione di ginnastica.

“Rughe” però è anche una storia di amicizia, tra Emilio e Michele, e della loro lotta inutile e ingenua contro una malattia che non lascia scampo e di cui l’ ammalato è consapevole (è questa forse la cosa più triste).

I disegni sono in uno stile più cartoonesco che realistico, cosa che contribuisce a rendere la storia leggera, senza perdere però di efficacia nel tratteggiare le espressioni con cui recitano i personaggi (il sorriso di Modesto appena accennato da una riga della bocca solo un po’ più inclinata è assolutamente perfetto).

Ho letto il libro in mezz’ ora.
Poi l’ ho chiuso.
Il giorno dopo l’ho riletto da capo e ho cominciato a consigliarlo ad amici e parenti.

Se volete ve lo presto.

mercoledì 20 gennaio 2010

Un giro su Pandora



Credo che in questi giorni centinaia di blog e siti si riempiranno di recensioni su "Avatar" l' ultimo film di James Cameron.
Ieri sera ci sono andato anch'io ed è stato il mio primo film in 3D.

Devo dire che sono arrivato alla proiezione senza alcuna preparazione: non avevo letto nulla e non attendevo questo film; sapevo solo che era costato un botto di soldi e che se ne faceva un gran parlare, ma come al solito il mio scetticismo mi faceva dire "vabbè, sarà la solita americanata tutta effetti speciali, con battage pubblicitario esagerato".
Devo confessare invece di essere uscito esaltato dal cinema come non mi succedeva da tempo, con l' eccitazione di un bimbo quando vede i mostri e le astronavi.
La storia non ha assolutamente niente di originale, sa di già visto e dopo mezz' ora sai già come andrà a finire e potresti scommetere sui colpi di scena.

Ma quello che vedi è qualcosa di fantastico: l' ambientazione di Pandora, il mondo che fa da cornice alla vicenda, anzi che è parte integrante della vicenda è rappresentato nei più piccoli particolari: gli alberi, i fiori , gli animali, i paesaggi mi hanno fatto spesso rimanere a bocca aperta. Cose già viste nei fumetti o nei film di animazione, acquistano qui un realismo che non hanno mai avuto e guardi, tutte quelle meraviglie, con gli occhi di un bambino, rimanendo stupito dalla visionarieta del regista.

Il 3D fa molto e sicuramente contribuisce in larga misura all' effetto finale.
Sicuramente non è un film da vedere in DVD.

Sul suo blog http://prontoallaresa.blogspot.com/ Roberto Recchioni fa un paragone interessante, accostando l' effetto che fece su di lui a 4 anni la visione di Guerre Stellari a quella che potrebbe fare Avatar su un bambino di oggi.

Credo che il paragone sia molto calzante, proprio per l' effetto emotivo e visivo che Avatar avrà sui film che lo seguiranno. Credo che come Blade Runner, Guerre Stellari, Matrix o altri film visionari, Avatar sarà il capostipite di un nuovo modo di fare i film.

Andate a vederlo: ne vale la pena.

giovedì 7 gennaio 2010

Milestones

Quando vado a lavoro io ho un appuntamento fisso alle 08:30 con il programma "Music History" su Virgin Radio, dove viene presentata ogni giorno una canzone che fa parte della storia della musica Rock, con qualche aneddoto sull' artista, sul periodo storico e sull' album.

Ispirato da questa trasmissione, mi è venuta voglia di approfondire le mie conoscenze sulla storia della musica rock, recuperando e facendo un ascolto ragionato delle pietre miliari del genere. Mi sono reso conto infatti che ci sono gruppi e album che conosco per sentito nominare ma di cui non ho mai ascoltato un album intero.

Approfittando della campagna promozionale di Mediaworld che scontava del 20% tutti i cd (anche quelli in offerta) ho recuperato un po' di materiale:













Jimi Hendrix - Electric Ladyland













The Who - Who's Next













The Clash - Sandinista













Coldplay - Viva la Vida (confezione speciale con allegato un EP da 8 tracce. Non potevo resistere)













Black Sabbath - Black Sabbath













The Beatles - Revolver













Led Zeppelin - Led Zeppelin I

Ora partono gli ascolti in cuffia, con testo alla mano e una lettura a wikipedia. Per un po' sono a posto.