venerdì 30 maggio 2008

The Sparker

Leggendo il forum di Comicus.it (se vi piacciono i fumetti, andate a leggerlo!) ho scoperto le strisce umoristiche di Stefano Conte, in arte The Sparker e mi hanno talmente colpito e divertito che ho deciso di parlarne qui sul blog.
Visitando il sito http://www.thesparker.com/ potete avere un assaggio del suo lavoro che al momento si compone principalmente di due serie di strisce “Noi, Robot” e “L’ Uomo Pigro”.

- Noi, robot -



Protagonisti di questa serie sono i mitici robot dei cartoni animati giapponesi, che hanno invaso l’ Italia negli anni ’70, accompagnando i pomeriggi di tanti bimbi come me!
Da Goldrake, a Jeeg, da Daitarn a Voltron V a Mazinga (con una strizzata d’ occhio alle ultime produzioni come Neon Genesis Evangelion), tutti i robottoni condividono lo stesso ambiente e abbandonando definitivamente i loro piloti umani assurgono a protagonisti assoluti delle storie, acquisendo caratteristiche, emozioni, passioni e difetti delle loro controparti in carne e ossa.
Ritratti con un tratto deformante (che ricorda le caricature super-deformed degli autori giapponesi) i robot non sono più fredde macchine da guerra, ma persone che ridono, piangono, fanno sesso, leggono, gioiscono e si disperano.

Il punto di forza di queste strisce è anche il loro punto debole: per apprezzare e capire appieno la battuta di ogni vignetta è necessario conoscere più che bene le caratteristiche dei robot coinvolti. Questo fa impazzire chi come me è cresciuto con queste serie televisive e ancora oggi può cantarne le sigle a memoria, ma chi non le ha potute seguire perché nato negli anni ’80 (o per mille altri motivi) probabilmente non capirà le gag.
L’ autore, consapevole di questo problema ha inserito sul sito una sorta di note a ogni vignetta.

- L’ Uomo Pigro -



L’ Uomo Pigro è la caricatura di un altro classico dell’ animazione giapponese “L’ Uomo Tigre”. Come l’ Uomo Tigre, l’ Uomo Pigro è un Wrestler imbattibile, ma invece di una maschera da Tigre ne indossa una da maiale (notevole il gioco di parole inglese-italiano Pig-ro); come dice il nome stesso, poi, la sua caratteristica principale è l’ assoluta pigrizia di fare qualsiasi cosa e con “qualsiasi” intendo davvero ogni cosa immaginabile, fosse anche solo alzare una mano o muovere un muscolo.
In ogni vignetta l’ Uomo Pigro è disegnato sempre nella stessa identica posizione: ciò che cambia è l’ ambiente e i personaggi intorno a lui.
I collegamenti con il cartone animato originale sono molto ridotti, giusto un accenno alla mitica Tana delle Tigri, la scuola di lotta dell’ Uomo Tigre che qui diventa la tana dei Re Pigri e al suo uomo Mister Ics.

Esperimento interessante, ogni vignetta è leggibile a sè stante, ma lette in successione compongono una storia che permette di apprezzare ancora meglio le gag, che a volte traggono la loro forza proprio dalla ripetitività delle situazioni o da fatti presentati in precedenza.

L’ Uomo Pigro è un personaggio spassosissimo proprio per la sua assoluta pigrizia, che viene portata a livelli estremi, quasi assurdi e proprio per questo divertentissimi.

Ci tengo infine a sottolineare anche il lavoro grafico di The Sparker, i cui disegni apparentemente semplici, evidenziano in realtà una capacità e una perizia davvero notevoli.

Andate a visitare il sito e fatevi due risate: ne vale la pena!

martedì 27 maggio 2008

Quel tarlo mal sincero, che chiamano pensiero...

Da quando ho messo on line il blog, e soprattutto da quando ho cominciato a diffonderne l’ indirizzo, ho ricevuto parecchi riscontri dagli amici che lo hanno letto.
Il post che ha colpito maggiormente è stato “L’ Elastico”, nel quale alcuni si sono identificati e hanno trovato un ‘affinità con le motivazioni che portavo per la creazione del blog.
Mi sono accorto, che ci sono molte persone che ancora credono in “quel tarlo mal sincero, che chiamano Pensiero”, per dirla alla Guccini, che non si rassegnano all’ appiattimento a cui conduce l’ abitudine e la quotidianità.
A quelli che mi hanno espresso questa vicinanza di sentimenti voglio dire che non siamo soli; sono profondamente convinto che spesso basti parlare con le persone per scoprire un mondo.
Faccio un esempio stupido: sapete quanta gente insospettabile ho scoperto che legge fumetti? E quanta gente suona uno strumento?
Solo che normalmente non se ne parla.
Farò del qualunquismo, ma penso sia un esempio delle incredibili contraddizioni del nostro tempo: mai come oggi è possibile accedere alle informazioni, ma ci manca la curiosità di andarle a cercare!
Secondo me è proprio questo il termine fondamentale: CURIOSITA’.
Io vorrei cercare di coltivare (o almeno far sopravvivere) quella curiosità mentale, che al liceo mi faceva tradurre il testo di una canzone per capire cosa diceva, che mi faceva leggere “Il silenzio dei Tartari” perché mi affascinava l' eterna attesa di qualcosa che non arriva mai, che mi fa approfondire il caso del mostro di Firenze e la vita quotidiana degli antichi romani;
quella curiosità che ti tiene la mente aperta, anche quando le strade che ti si aprono mettono in crisi quello che già conosci;
quella curiosità che ti spinge a fantasticare, a esaltarti nell’ ideare mille progetti, che probabilmente non si concretizzeranno mai, ma che ti accendono quella fiamma che ti spinge a fare ricerche, ti occupa la mente e ti fa sentire vivo.
Molto più vivo di fredde statistiche, obiettivi di fine mese, ottimizzazione delle risorse, profitti e crescita, grafici e premi di risultato.
Non mi fraintendete, nessun giudizio di sorta per chi si realizza in campi a me lontani e che si basano su questi aspetti.
Solo, non fanno per me.
“…scusate non mi lego a questa schiera; morrò pecora nera”… e senza una lira, aggiungo io.

lunedì 26 maggio 2008

Paura, eh?

Braccato a Torino Comics (durante il Salone del libro) il grandissimo Carlo Lucarelli, prima della presentazione del suo fumetto “Cornelio”. Ovviamente mi sono fatto autografare un po’ di libri e i numeri 0 e 1 del fumetto appena uscito.
Personalmente apprezzo molto di più il Lucarelli saggista e presentatore; sono un grande fan di Blu Notte e dei libri di approfondimento sui misteri italiani. Trovo molto efficace il suo modo di raccontare fatti reali come fossero storie di fantasia, facendoti appassionare, arrabbiare, pensare. Spesso le sue trasmissioni sono riuscite a stimolare la mia curiosità e a farmi approfondire alcune vicende con altri libri e saggi.
Ho apprezzato meno i suoi romanzi: anche Almost blu, alla fine mi ha un po’ deluso, pur trovando coinvolgenti e emozionanti molte situazioni.

Francamente mi è piaciuto pochissimo il primo numero di Cornelio, storia che mi ha coinvolto poco e per nulla sorpreso, anzi mi sapeva molto di già letto. Ho anche apprezzato poco la deviazione verso l’ horror e le storie di mostri: avrei preferito un bel mistero, anche truculento se proprio gli si vuol dare questo taglio, ma più realistico e verosimile.
Per ora i personaggi li ho trovati abbozzati e distanti, ma è anche solo il primo numero. Un fumetto un po’ troppo leggero che non ha risposto alle aspettative che avevo: sarà un’impressione ma secondo me Lucarelli nel fumetto, ci ha solo messo la faccia e forse qualche idea.



Il giovedì malato


Niente da fare, il giovedì è il giorno maledetto.
Se non è Leonardo sono io.
Ormai è destino che il giovedì alle 15,00, qualcuno in famiglia abbia la febbre.
Finora era toccato a Leo ammalarsi e uscire prima del tempo dal nido.
Questa settimana invece è toccato a me.
Sono dovuto tornare a casa con la febbre a 38,5°. Fortunatamente venerdì ero sfebbrato e mi sono goduto un giorno di convalescenza: tutta la mattina a letto a leggere fumetti!
Mi sono goduto l’ ultima edizione del capolavoro “Batman: year one di Miller – Mazzucchelli” e “Gli occhi e il buio” il romanzo Bonelli di Luigi Simeoni, che si è rivelato una bellissima sorpresa.
Appena ho un attimo magari approfondisco con una mini recensione!

giovedì 22 maggio 2008

Il teatro dà dipendenza


Ho ricominciato.
Dopo due anni di inattività sono tornato sul palco.
Dopo mesi che non ci sentivamo, Enrico mi ha mandato un sms: “Ciao, come stai? Vuoi fare una parte nello spettacolo che stiamo allestendo?” (Ok, forse le parole non erano proprio queste ma il senso c’è).
L’ ho chiamato e mi sono fatto spiegare meglio.
Ci ho pensato.
Ci ho pensato ancora.
Poi ho detto “Perché no?”
Ho accettato perché è una parte piccola, perché l’ impegno è di una sera a settimana e penso di poterlo sostenere, anche se mi sento in colpa a lasciare Franci da sola a occuparsi di Leo, che fatica sempre ad addormentarsi.
…e poi ho accettato perché me l’ha chiesto Enrico con cui ho sempre collaborato bene, e che mi ha sempre aiutato con i miei progetti;
… e poi non c’è niente da fare: il teatro dà dipendenza. E’ una droga. Puoi provare a uscire dal giro ma basta un niente, un amico che ti dice “ma sì, solo un paio di battute” e ci sei di nuovo dentro.
Non so dove troverò il tempo per studiare la parte, ma ci riuscirò in qualche modo.
Per adesso sto cominciando a cercare di capire come rendere il personaggio: dopo anni a faticare per pulire la voce da accenti e cadenze, ora devo fare un gangster siculo-americano!
Dimenticavo: lo spettacolo si intitola “Un gangster di talento”, liberamente tratto da “Pallottole su Broadway” di Woody Allen; è una commedia brillante, divertente, che come tutte le cose che appaiono semplici, in realtà non è facile.
Comunque dopo due anni, posso dire di essere proprio arrugginito!

mercoledì 21 maggio 2008

La cosa più bella


Per cominciare non posso non pubblicare una foto della cosa più bella che ho fatto in vita mia: si chiama Leonardo, ha 15 mesi e mi fa riderissimo!
Per adesso me la godo, sapendo che fra 15 anni non mi farà più così ridere, temo…

L' Elastico...

Perché aprire un blog?
Soprattutto: perché aprire un blog che leggeranno pochissime persone, che probabilmente conosco e con cui potrei parlare di persona?
Egocentrismo? Manie di protagonismo? Tempo da perdere?
Forse un po’ tutto questo, ma non solo.
Questo blog vuole essere la corda che mi tiene attaccato a riva, è il mio filo di Arianna nel labirinto, è l’ elastico quando ti butti dal ponte.
Passano i giorni, i mesi, gli anni e mi accorgo che mi sto appiattendo, che non sono più in grado di formulare delle frasi complesse, che non riesco quasi più a organizzare i pensieri in una forma coerente quando si tratta di argomenti che esulano dalla quotidianità.
A forza di fare lo stesso lavoro tutti i giorni, di parlare sempre degli stessi argomenti, con le stesse persone finisci per usare anche sempre le stesse parole, le stesse frasi, ad avere sempre le stesse opinioni e prevedere quelle di chi ti sta accanto.
Purtroppo si cresce, cambiano gli impegni e le priorità ed è necessario fare delle scelte su come usare quelle 24 ore al giorno, che sempre 24 sono!
Allora mi sono deciso ad aprire questo blog, per obbligarmi a organizzare le idee, a fare dei commenti un po’ più articolati di “bello”, “mi è piaciuto”, “mi ha fatto cagare”.
In questo blog parlerò degli argomenti che mi piacciono, di fumetti (l’ unica passione che resiste alla mia pigrizia e alla mia incoerenza), di teatro, di musica, cinema, giochi…di tutto ciò che stimola la mia fantasia, la mia creatività e mi fa volare con la mente…almeno per un po’.
Se vorrete fare questo viaggio con me (e magari lasciare un commento), sarete i benvenuti!
Buone letture!