Visitando il sito http://www.thesparker.com/ potete avere un assaggio del suo lavoro che al momento si compone principalmente di due serie di strisce “Noi, Robot” e “L’ Uomo Pigro”.
- Noi, robot -
Protagonisti di questa serie sono i mitici robot dei cartoni animati giapponesi, che hanno invaso l’ Italia negli anni ’70, accompagnando i pomeriggi di tanti bimbi come me!
Da Goldrake, a Jeeg, da Daitarn a Voltron V a Mazinga (con una strizzata d’ occhio alle ultime produzioni come Neon Genesis Evangelion), tutti i robottoni condividono lo stesso ambiente e abbandonando definitivamente i loro piloti umani assurgono a protagonisti assoluti delle storie, acquisendo caratteristiche, emozioni, passioni e difetti delle loro controparti in carne e ossa.
Ritratti con un tratto deformante (che ricorda le caricature super-deformed degli autori giapponesi) i robot non sono più fredde macchine da guerra, ma persone che ridono, piangono, fanno sesso, leggono, gioiscono e si disperano.
Il punto di forza di queste strisce è anche il loro punto debole: per apprezzare e capire appieno la battuta di ogni vignetta è necessario conoscere più che bene le caratteristiche dei robot coinvolti. Questo fa impazzire chi come me è cresciuto con queste serie televisive e ancora oggi può cantarne le sigle a memoria, ma chi non le ha potute seguire perché nato negli anni ’80 (o per mille altri motivi) probabilmente non capirà le gag.
L’ autore, consapevole di questo problema ha inserito sul sito una sorta di note a ogni vignetta.
Da Goldrake, a Jeeg, da Daitarn a Voltron V a Mazinga (con una strizzata d’ occhio alle ultime produzioni come Neon Genesis Evangelion), tutti i robottoni condividono lo stesso ambiente e abbandonando definitivamente i loro piloti umani assurgono a protagonisti assoluti delle storie, acquisendo caratteristiche, emozioni, passioni e difetti delle loro controparti in carne e ossa.
Ritratti con un tratto deformante (che ricorda le caricature super-deformed degli autori giapponesi) i robot non sono più fredde macchine da guerra, ma persone che ridono, piangono, fanno sesso, leggono, gioiscono e si disperano.
Il punto di forza di queste strisce è anche il loro punto debole: per apprezzare e capire appieno la battuta di ogni vignetta è necessario conoscere più che bene le caratteristiche dei robot coinvolti. Questo fa impazzire chi come me è cresciuto con queste serie televisive e ancora oggi può cantarne le sigle a memoria, ma chi non le ha potute seguire perché nato negli anni ’80 (o per mille altri motivi) probabilmente non capirà le gag.
L’ autore, consapevole di questo problema ha inserito sul sito una sorta di note a ogni vignetta.
- L’ Uomo Pigro -
L’ Uomo Pigro è la caricatura di un altro classico dell’ animazione giapponese “L’ Uomo Tigre”. Come l’ Uomo Tigre, l’ Uomo Pigro è un Wrestler imbattibile, ma invece di una maschera da Tigre ne indossa una da maiale (notevole il gioco di parole inglese-italiano Pig-ro); come dice il nome stesso, poi, la sua caratteristica principale è l’ assoluta pigrizia di fare qualsiasi cosa e con “qualsiasi” intendo davvero ogni cosa immaginabile, fosse anche solo alzare una mano o muovere un muscolo.
In ogni vignetta l’ Uomo Pigro è disegnato sempre nella stessa identica posizione: ciò che cambia è l’ ambiente e i personaggi intorno a lui.
I collegamenti con il cartone animato originale sono molto ridotti, giusto un accenno alla mitica Tana delle Tigri, la scuola di lotta dell’ Uomo Tigre che qui diventa la tana dei Re Pigri e al suo uomo Mister Ics.
Esperimento interessante, ogni vignetta è leggibile a sè stante, ma lette in successione compongono una storia che permette di apprezzare ancora meglio le gag, che a volte traggono la loro forza proprio dalla ripetitività delle situazioni o da fatti presentati in precedenza.
L’ Uomo Pigro è un personaggio spassosissimo proprio per la sua assoluta pigrizia, che viene portata a livelli estremi, quasi assurdi e proprio per questo divertentissimi.
Ci tengo infine a sottolineare anche il lavoro grafico di The Sparker, i cui disegni apparentemente semplici, evidenziano in realtà una capacità e una perizia davvero notevoli.
Andate a visitare il sito e fatevi due risate: ne vale la pena!
In ogni vignetta l’ Uomo Pigro è disegnato sempre nella stessa identica posizione: ciò che cambia è l’ ambiente e i personaggi intorno a lui.
I collegamenti con il cartone animato originale sono molto ridotti, giusto un accenno alla mitica Tana delle Tigri, la scuola di lotta dell’ Uomo Tigre che qui diventa la tana dei Re Pigri e al suo uomo Mister Ics.
Esperimento interessante, ogni vignetta è leggibile a sè stante, ma lette in successione compongono una storia che permette di apprezzare ancora meglio le gag, che a volte traggono la loro forza proprio dalla ripetitività delle situazioni o da fatti presentati in precedenza.
L’ Uomo Pigro è un personaggio spassosissimo proprio per la sua assoluta pigrizia, che viene portata a livelli estremi, quasi assurdi e proprio per questo divertentissimi.
Ci tengo infine a sottolineare anche il lavoro grafico di The Sparker, i cui disegni apparentemente semplici, evidenziano in realtà una capacità e una perizia davvero notevoli.
Andate a visitare il sito e fatevi due risate: ne vale la pena!