martedì 27 gennaio 2009

Pensieri in volo libero

Quando decido di aggiornare il blog, di solito parto da un’idea, un progetto o almeno un argomento.
Oggi no.
Oggi scrivo in volo libero.
Non so dove andrò a parare.
E’ un periodo un po’ così (…ma così come? Boh).
Come se fossi in attesa di qualcosa, uno di quei periodi non tristi, né felici, un po’ piatti.
Sto leggendo tanti fumetti diversi, dai manga, agli italiani, dai mainstream all’ underground, ma nulla che mi abbia colpito significativamente.

Ieri sera ho visto Juno, il film del 2007 di Jason Reitman. Una commedia molto piacevole, che affronta un tema delicato come una gravidanza per una sedicenne, con toni leggeri e accattivamenti, senza cadere nell’ insensibilità, ma senza neanche cedere al facile sentimentalismo.
Forse il punto di forza è la caratterizzazione dei personaggi, specie della protagonista, davvero accattivante.
Forse l’ unica pecca (un po’ come in tutti i film americani) è di non approfondire davvero l’ argomento e le sue implicazioni, rimanendo sempre a un livello un po’ troppo superficiale.

Comunque una serata sul divano se la merita.

Oggi ho riportato Leo al nido dopo qualche giorno di influenza. Appena entrato in classe si è avvicinato alla sua amica Giulia, che lo ha preso per mano e insieme, nella loro camminata stentata di bambini di 2 anni, sono andati a giocare con le seggioline, mano nella mano.
Mi hanno fatto tantissima tenerezza.

Ho cominciato l’ ascolto del nuovo cd di Bruce Springsteen, con i testi alla mano. L’ inizio è incoraggiante: 8 minuti di canzone su un racconto western, armonizzato in maniera ricca e nuova per lo stile di Springsteen pur conservando la linea melodica e il cammino intrapreso con gli ultimi dischi.
Ora sono ansioso di sentire il resto.


Per il resto continuo a collezionare le sorpresine kinder, compro e vendo i fumetti su ebay, partecipo un po’ alla vita dell’ Associazione teatrale (più che altro via mail) e cerco di barcamenarmi in una situazione difficile che si trascina da troppi anni.

E’ un periodo così, in attesa, speriamo, di buone novità.

lunedì 12 gennaio 2009

Il futuro e Nick Hornby

In questi giorni sto leggendo “Tutto per una ragazza” di Nick Horby, già autore dello splendido “Alta fedeltà”.
Nel 16° capitolo ho trovato una frase che mi ha colpito:

“Capita una cosa strana. Viaggi nel futuro e poi pensi: Bè, adesso so.
E invece, come dicevo prima, se non conosci le emozioni non sai niente.
Il futuro, quando ci ero andato, mi era sembrato orribile.
Ma quando poi ci fui dentro, in realtà non lo trovai tanto brutto.”


(“Tutto per una ragazza” – Nick Hornby)

Nel romanzo il protagonista in un paio di occasioni si trova catapultato nel futuro, a vivere una giornata della sua vita di un anno dopo.
(Non si tratta di fantascienza ma di una semplice trovata dell’ autore per anticipare alcuni elementi della vicenda). Quello che scopre è così diverso, disorientante ed è così impreparato, che non riesce ad affrontarlo e ad adattarsi.
Con il tempo però si trova a vivere quei momenti, ma forte della vita, delle esperienze e delle emozioni che lo hanno portato lì e ciò che affronta non è poi così spaventoso.

Ho letto un sacco di storie di fantascienza e di viaggi nel futuro, ma a questo non avevo mai pensato. Ci voleva un romanzo su un sedicenne che fa skate!

domenica 11 gennaio 2009

Fabrizio De Andrè 18/02/1940 - 11/09/1999



"Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria
col suo marchio speciale di speciale disperazione
e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi
per consegnare alla storia una goccia di splendore
di umanità
di verità"


(Smisurata Preghiera - Fabrizio De Andrè)

L' 11 Gennaio 1999, esattamente 10 anni fa, moriva Fabrizio De Andrè, uno dei più grandi artisti, poeti, uomini liberi del nostro tempo.

venerdì 9 gennaio 2009

Sotto una coltre di neve

A Torino aha fatto una nevicata come non si vedeva da vent’ anni.
Scavo un tunnel in mezzo alla neve verso la superficie, come una talpa svegliatasi troppo presto dal letargo; la pancia, cresciuta a dismisura dopo le abbuffate natalizie, non aiuta.
Finalmente ce la faccio e torno a vedere il tipico cielo grigio di Torino.
Comincio l’ esumazione della mia macchina, rimasta sotterrata da un muro di neve ammucchiata da uno spazzanevi passato il giorno prima; la mia catapulta portatile dovrebbe bastare: mi scoccerebbe dover usare il lanciafiamme.
Finalmente libero la macchina (chiedo scusa al proprietario della villetta a cui ho tagliato i tronchi da mettere sotto le ruote).
Le strade sono una lastra di ghiaccio e faccio fumare il freno a mano con alcune manovre azzardate.
Finalmente parcheggio (rigorosamente in testa-coda) sotto casa.
Estraggo il piccone e la vanga e mi faccio largo fino al portone. Con un accendino rendo incandescente la chiave per farla entrare nella toppa ghiacciata ed entro.
Salgo sull’ ascensore.
Entro in casa.
Accendo il computer.
Forse stavolta ce la faccio ad aggiornare il blog.

Ci sentiamo prestissimo!