Allestire uno spettacolo teatrale è come avere una storia d’amore, a volte di una sola notte, a volte di anni, ma sempre ugualmente intensa.
Incontri un sacco di testi teatrali nella tua vita, poi, a un certo punto, uno ti colpisce, per qualche caratteristica superficiale (la bellezza quando va bene, ma non è detto). Poi cominci la lettura e scopri tante piccole cose che non avevi notato, caratteristiche nascoste e interessanti che poco per volta ti conquistano. Più frequenti il testo, più lo conosci e lo apprezzi, finchè cominci ad affezionarti. Poi cominci l’ allestimento, gli incontri, sempre più frequenti e impegnativi; qualche volta le serate vanno male, sono noiose, ti arrabbi, ti scazzi. Altre volte tutto gira bene, ti diverti, ridi e torni a letto che non riesci a prendere sonno perchè continui a pensare e fantasticare.
Tutto per arrivare a quella sera, la sera della prima volta.
L’attesa, la paura, l’ eccitazione che sale aspettando che si alzi il sipario, poi ti butti e non pensi più a quello che verrà ma solo a quello che stai vivendo, cercando di goderti ogni singolo istante.
Fatica, gioia, divertimento, passione e poi il culmine con l’ orgasmo degli applausi finali.
…
…poi l’ adrenalina cala e rimane un senso di piacevole stanchezza, di orgoglio, di serenità e di gioia.
E cominci a pensare a quando lo rifarai.
venerdì 18 dicembre 2009
giovedì 17 dicembre 2009
Ieri
Ieri per caso ho incontrato una persona che non vedevo da tempo. Abbiamo iniziato insieme a fare teatro e abbiamo condiviso diverse esperienze teatrali molto emozionanti.
Erano forse anni che non ci vedevamo e ieri ci siamo incontrati in corridoio.
“Come stai?”, “Tutto bene”, “E il bimbo?”,”Cresce, ormai ha quasi tre anni”, “Ogni tanto leggo la mansarda di Marco così mi aggiorno!”…
…
…
…
…
cosa?
…
…
…
Ma non credevo neanche che sapesse dell’esistenza di questo blog!
…
…
…
Per farla breve, è bastato questo per farmi tornare la voglia di scrivere qui.
Grazie Alessandro, questo post è per te!
Erano forse anni che non ci vedevamo e ieri ci siamo incontrati in corridoio.
“Come stai?”, “Tutto bene”, “E il bimbo?”,”Cresce, ormai ha quasi tre anni”, “Ogni tanto leggo la mansarda di Marco così mi aggiorno!”…
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cosa?
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Ma non credevo neanche che sapesse dell’esistenza di questo blog!
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Per farla breve, è bastato questo per farmi tornare la voglia di scrivere qui.
Grazie Alessandro, questo post è per te!
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