mercoledì 16 febbraio 2011

Kings of Leon

Da qualche tempo volevo approfondire un po' la musica dei primi Kings of Leon, visto che il loro quarto album "Only by the night" era stata una bella sorpresa.
Ieri ero alle Gru, ho fatto un giro alla Fnac e ho trovato il cofanetto con i primi 3 album a 18,90€ e non ho resistito.
Grazie alla pioggia e al traffico, stamattina sono riuscito ad ascoltare il primo album "Youth and youg manhood" del 2003.
L' album è molto più grezzo e rock, con suoni molto anni '70 (che adoro).
L' omaggio al rock di quegli anni è lampante anche dal loro look.
Questo è il pezzo che preferisco:

il video ufficiale

Una versione live

martedì 15 febbraio 2011

The Walking Dead


Se un fumetto arrivato all’ ottavo volume, 48 episodi e più di mille pagine è ancora capace di incollarmi alle pagine e stupirmi, allora è un fumetto che va letto.
Nell’ introduzione Mauro Uzzeo, sceneggiatore fumettistico e televisivo, ha cercato di avvertirmi di non leggere questo ottavo volume, di non farmi male, di spiegarmi che in realtà quel volume io non avrei voluto leggerlo! Ma The Walking Dead crea dipendenza e la tentazione è stata troppo forte, così ho aperto il volume e come al solito non sono riuscito a staccarmi fino a che non sono arrivato all’ ultima pagina.
Alla fine ho chiuso il libro dicendo “non è possibile, non può averlo fatto”.


Robert Kirkman, l’ autore, non ha pietà per le sue creature.
Nelle sue storie non esistono supereroi, ma tutti sono uomini, assolutamente mortali; nessuno, davvero nessuno, è al sicuro. Mai.
Kirkman è capace di spiazzarti, di stupirti anche dopo 1000 pagine di una storia di zombie.
Anche se dire che The Walking Dead è una storia di zombie è come dire che l’ Amleto è una storia di fantasmi.

Del primo volume avevo già parlato qui, ma dopo 8 volumi penso di poter dire qualcosa di più.

The Walking Dead non è una storia DI zombie, ma è una storia CON gli zombie, che ha poco a che fare con il serial televisivo uscito poco tempo fa anche da noi.
The Walking Dead è una storia sulle persone, sull’ uomo e le sue debolezze, sulla volontà di sopravvivere e sui limiti che l’ uomo si deve dare se vuole rimanere tale.
Gli zombie sono la carestia,
sono il maremoto,
sono il terremoto,
sono la guerra
sono quella cosa che cancella il tuo ambiente, lo stravolge e ti costringe a tirare fuori tutte le tue capacità di adattamento per sopravvivere.
In un mondo senza più regole, senza certezze, con una minaccia incombente sempre fuori dalla finestra (se hai ancora una finestra), cosa sei disposto a fare o a non fare per sopravvivere?

Gli zombie sono morti che camminano il cui unico scopo è nutrirsi dei vivi.
Sono lenti, sono stupidi, ma resistenti e con quell’ unico obiettivo: mangiarti.

Come i pirati di Bennato però, tu sai cosa sono e sai cosa aspettarti. Non ti tradiranno, non fingeranno di essere qualcosa che non sono, non ti inganneranno, ma se potranno, ti uccideranno.

Dopo mille pagine di The Walking Dead, gli zombie sono rassicuranti.
Quelli che fanno paura sono gli uomini, capaci di vera crudeltà e cattiveria, per sopravvivere, per difendere chi amano, ma anche per avere sempre di più, per essere più sicuri, più ricchi, più sazi.

The Walking Dead fa paura perché in fondo è una storia su di noi, su quello che speriamo di non essere, ma non possiamo averne la certezza.

The Walking Dead è una bella storia, che bisogna leggere.


Sono tornato, almeno per un po'

Sono tornato, ma non faccio promesse.
Questa grafica mi sta stretta, i link a destra sono da rivedere e alcuni da correggere, non ho mai messo un’ immagine in alto e sarebbe necessario un bel restyle totale; però continuo a pensare a questo spazio quando leggo un fumetto che colpisce, o ascolto una canzone speciale.
Così sono tornato, anche se non so per quanto rimarrò.