martedì 24 giugno 2008

Chi viene, viene.


C’è una vecchina,
con un vestito blu,
a fiori.
E’ seduta in corridoio, un po’ storta sulla sedia, per vedere meglio fuori dalla finestra.
Una mano tremante è appoggiata al davanzale
E lì aspetta…
…che chi viene, viene.

Villa Iris non è un posto particolarmente triste, per essere un convalescenziario a lunga degenza: i muri sono dipinti in colori vivaci, c’è tanto giallo; molte stanze danno su un giardino interno e specie di sabato e domenica un sacco di visitatori vivacizzano l’ ambiente, tra due chiacchiere sugli ultimi progressi dei nipotini, davanti a un caffè preso al bar interno.

Mio nonno è lì da un po’ e sempre lì è mancata mia nonna l’ anno scorso.
Ma non è di questo che voglio parlare, bensì della vecchina con cui ho iniziato questo “articolo”.

Ci sono immagini che invece di passarmi indifferenti mi colpiscono e mi rimangono in testa.
In corridoio c’era questa signora, seduta storta per guardare meglio fuori dalla finestra, verso il cancello di ingresso. Indossava un vestito blu a fiori, abbottonato davanti come quelli che usava anche mia nonna. I capelli erano curati, tagliati non troppo corti, pettinati con una molletta di lato.
Subito non ci ho fatto caso, ce ne sono decine di signore così; ma quando sono passato di nuovo, dopo un’ ora, lei era ancora lì.
Sempre nella stessa posizione.
A guardare fuori.
Mia zia che è lì quasi tutti i giorni e la conosce tanto da chiamarla “nonna”, le ha chiesto “Chi stai aspettando? Franco?”
Lei ha alzato le spalle.
“Silvana?”
Lei ha alzato le spalle di nuovo.
“Chi viene, viene, vero nonna?”
“Chi viene, viene” ha risposto lei.

Mi ha colpito quell’ attesa, quel passare le ore, fermi ad aspettare una visita, che sarà il fulcro, la parte più importante della giornata.
Quello che ho provato non era tristezza, ma piuttosto tenerezza, malinconia.
Non mi ha fatto pena, non era trascurata. Mia zia ha chiamato il figlio che gli ha spiegato che stava arrivando, mentre la figlia aveva un turno di lavoro e non poteva andare.
Credo che abbia dei bravi figli quella signora, affezionati, che hanno tanto lavoro e un sacco di cose da fare; così lei sta lì e aspetta.
Prima o poi arriveranno.

martedì 10 giugno 2008

Una talpa al Plaza Suite


Cristina, Franco, Matteo, Federica e Barbara (in ordine di apparizione) sono i componenti della compagnia della Talpa, cinque ragazzi con la passione del teatro, che Giovedì scorso hanno rappresentato “Plaza Suite” di Neil Simon al Teatro Borgonuovo di Rivoli.

In passato ho potuto contribuire alla loro formazione teatrale e anche per questo motivo sono sinceramente affezionato a queste persone (e mi piace pensare che questo affetto sia ricambiato).

E’ stata una gioia vederli sul palco. Tutti hanno fatto grandi progressi sia come attori che come produttori, tecnici, registi. Mi è piaciuto cogliere gli aspetti su cui avevamo tanto insistito (la dizione, i movimenti, l’ attenzione al pubblico) e scoprirne di nuovi e originali.
Ripensando a tutti i dubbi che avevano sull’ allestire uno spettacolo da soli, è stata una soddisfazione vedere quello che sono riusciti a realizzare.

Mi è piaciuto molto vedere Cristina e Franco, persone dal carattere più timido e meno estroverso (soprattutto Cristina), ricoprire ruoli di protagonisti assoluti, con ottimi risultati.
Molto divertente il secondo episodio, con un Matteo seduttore e una Federica in bilico tra dovere e piacere, in una scena dalla fisicità finalmente credibile.
Applausi per la scenografia, semplice ma efficace, e per i costumi, assolutamente incredibili (non so immaginare cosa abbia Federica negli armadi!).

Il copione di Plaza Suite è un tipico Neil Simon, brillante e divertente, ma verboso, pieno di parole e battute che si ripetono; per questo va il mio plauso a Cristina in particolare per essersi imparata in poco tempo tutto il primo atto.

Qualche problemino tecnico c’è stato (ma spesso la colpa è stata del tecnico del teatro), inutile negarlo: qualche effetto sonoro non al momento giusto, un sipario rimasto aperto tra il secondo e il terzo episodio, qualche effetto luce poco funzionale, qualche piccolo vuoto di memoria, un intervallo un po’ troppo lungo.
Sono tutti comunque difetti veniali, e di poco, in una prima, con un tecnico non portato dalla compagnia e che non hanno pregiudicato il divertimento e la riuscita dello spettacolo.

Ciò che mi colpisce sempre quando assisto a uno spettacolo amatoriale è la passione con cui viene fatto. In due ore si brucia il lavoro duro di mesi di prove, organizzazione, studio; ma tutta quella energia si trasmette dagli attori e arriva al pubblico.
Il teatro, secondo me, è quella roba lì: quel fuoco, quella dose di adrenalina.
Gli attori dopo lo spettacolo sono bellissimi: sudati, sporchi, affaticati; ma negli occhi, se fai attenzione, puoi vedere la gioia, la soddisfazione, l’ esaltazione, il piacere puro che si prova per essere riusciti a realizzare qualcosa per cui si è lavorato duramente, condividendola con il pubblico.

“Plaza Suite” di Neil Simon – Compagnia della Talpa
5 giugno 2008 – Teatro Borgonuovo – Rivoli (TO)


Martin Mystere Fest - Commenti

Smaltita la mangiata di sabato sera, torno a parlare del MM Fest per raccontare un po’ come è andata.
Devo dire che sono tornato a casa con la pancia molto piena e il ricordo di una giornata piacevole e serena.
Se dovessi raccontare il fest con poche immagini sarebbero queste:

- “Il Diavolo Rosso”, in cui si è tenuto l’ incontro con Carlo Recagno. Questo locale ricavato da una chiesa sconsacrata ha una atmosfera davvero unica, un misto di sacro e profano con un palco al posto dell’ altare e bottiglie di vino e una bicicletta nelle cripte invece dei dipinti sacri.
Un posto più suggestivo non avrei potuto immaginarlo.





- La telefonata in viva voce con Alfredo Castelli, ancora convalescente dopo la malattia che l’ ha colpito. Non avendo potuto essere presente, il BVZA non ha rinunciato a darci un saluto, dimostrando ancora una volta la sua disponibilità e il suo affetto verso i fan della sua creatura.



- La cena, in un circolo ricavato in una abitazione, al secondo piano di un normalissimo palazzo del centro di Asti. Tavoli nelle stanze e tipica cucina piemontese, con peperoni alla bagna cauda, vitello tonnato, plin al sugo d’ arrosto, fritto misto alla piemontese, bunet ecc…

- Cesare e la sua incredibile raccolta di materiale Mysteriano.

Unica nota negativa, la mancanza di disegnatori: tutti quelli annunciati, per una ragione o per l’ altra, hanno disdetto all’ ultimo momento. Sicuramente avranno avuto tutti delle ragioni validissime, ma l’ ho trovato poco rispettoso soprattutto nei confronti di persone che hanno fatto molti chilometri, anche per incontrare loro.

La frase che racchiude tutto, l’ho sentita da Matteo di Torino durante la cena: “Io vengo qui perché mia moglie i fumetti me li butterebbe nella stufa e i miei amici non li leggono. Qui finalmente, due chiacchiere sui fumetti posso farle”.

Il punto è tutto qui: il desiderio e la gioia di trovarsi con persone che condividono le tue passioni e parlano la tua lingua; il piacere di discutere di personaggi inventati, delle loro storie, di politiche editoriali, di disegni e fantasia senza essere squadrati come extraterrestri. Per noi poveri pazzi, che coltiviamo la fantasia, è sempre un sollievo scoprire di non essere soli ed incompresi nella nostra follia.

P.S. Un grandissimo ringraziamento a Francesco e Luca per aver organizzato tutto.


mercoledì 4 giugno 2008

Martin Mystere Fest ad Asti

Il prossimo week end sarà all’ insegna del fumetto (almeno per gli appassionati come me).
A Torino Lingotto infatti ci sarà l’ appuntamento annuale con Torino Comics, la fiera del fumetto. Gli anni scorsi, solitamente, passavo in fiera il venerdì e il sabato: il venerdì (solitamente più scarno di incontri con gli autori) alla ricerca di albi mancanti, il sabato perennemente in coda per un disegno inedito sul mio quaderno degli sketch.
Quest’ anno però ho deciso di cambiare (anche per via della scarsa partecipazione di ospiti di mio interesse) e andrò solo di venerdì.
Sabato invece parteciperò a un altro appuntamento che si preannuncia simpatico: il nuovo Martin Mystere Fest.

Martin Mystere

Per chi non lo sapesse, Martin Mystere è il protagonista del fumetto omonimo, ideato da Alfredo Castelli, pubblicato dalla Bonelli Editore dal 1982.
Martin Mystere (Buon Vecchio Zio Martin per gli amici), archeologo, studioso, presentatore televisivo, è soprannominato “detective dell’ impossibile”,in quanto si trova a indagare su fatti e vicende misteriose, che non rientrano nei canoni ufficiali.
Questo fumetto è sempre stato caratterizzato da una profonda ricerca bibliografica e storica per la presentazione delle vicende, che hanno sempre riferimenti geografici e storici molto precisi. Poi ovviamente le conclusioni a cui si giunge sono di pura fantasia ma le premesse sono sempre reali o almeno realistiche.
Purtroppo, questa accuratezza ha portato a volte ad appesantire le storie che possono risultare “verbose” o prolisse per un lettore superficiale o abituato a fumetti più d’azione o dalla fruizione più veloce.
E’ proprio questa ricerca però che mi ha sempre affascinato e che spesso mi ha spinto ad approfondire alcune tematiche che trovavo nelle storie; confesso anche che spesso mi sono “spacciato” con gli amici facendo sfoggio di conoscenze apprese proprio in Martin Mystere.

Il Fest

I fan di Martin Mystere, a cui piace chiamarsi “I nipoti di Martin Mystere”, comunicano tramite una mailing list di cui faccio parte e proprio questo sabato hanno organizzato un nuovo Martin Mystere Fest ad Asti.

Il programma in linea di massima dovrebbe essere:
- conferenza con gli autori del fumetto
- visita alla Asti Mysteriosa
- cena con gli autori che si concluderà con l’ immancabile richiesta di disegni inediti.

Purtroppo non potrà intervenire il buon vecchio zio Alfy, cioè Alfredo Castelli, in convalescenza da una brutta malattia e a cui auguro sinceramente una veloce guarigione.

Ci saranno però Carlo Recano, il braccio destro di Castelli su Martin Mystere, Gino Vercelli e Luigi Piccato, più spero qualche ospite a sorpresa.

E’ il mio primo Fest quindi non so bene cosa aspettarmi. Sicuramente tante chiacchiere fumettistiche con altri appassionati.
Devo confessare che ultimamente ho un po’ lasciato le storie di MM, la cui qualità secondo me è molto calata.
Per prepararmi ho comprato l’ ultimo numero, però… spero di non sfigurare!
Vi farò sapere.