martedì 11 novembre 2008

A Me piace...Panda

Sono andato a visitare il blog di Giacomo Bevilacqua, dove pubblica le sue storie di Panda Likes.

Ne avevo già sentito parlare, ma non le avevo mai lette.


E' stato un colpo di fulmine! Sono ufficialmente un fan dei Panda.


Trovo geniali alcune trovate e incredibile la fantasia di Giacomo di trovare sempre nuove soluzioni mantenendo sempre lo stesso tema e la stessa struttura della pagina, ma utilizzandola, distorcendola, per trovare sempre nuove soluzioni.


Incollo qui l' ultima tavola pubblicata, anche se una sola non basta per apprezzarlo appieno. Provate a leggerne 4 o 5 e diventerete fan anche voi.


Andate a visitare il blog a questo indirizzo: http://pandalikes.blogspot.com/ e diffondete il verbo.

Buon divertimento

lunedì 10 novembre 2008

Ausonia, Interni e Pinocchio


Perché aggiorno un blog che leggono in pochissimi?
Fabrizio una volta mi ha detto: “Evidentemente, hai bisogno di scrivere delle cose”.
Semplice, preciso, vero.

Ho letto “Interni” di Ausonia e per curiosità sono andato a spulciare il suo blog.
Da lì sono finito sul sito del suo libro “Pinocchio” che ho letto qualche anno fa.

Subito ho sentito quell’ urgenza di cui parlava Fabrizio di segnalare qualcosa che mi ha colpito e che ho bisogno di condividere.

Non voglio soffermarmi su un’opera in particolare: “Pinocchio” ricordo che mi colpì pesantemente, disgustandomi subito e affascinandomi alla fine.
“Interni” mi ha fatto meno male, ma voglio vedere cosa succederà.

Mi manca ancora P-HPC che voglio recuperare al più presto.

Le opere di Ausonia possono piacere o non piacere e quello che dice, di persona, in un’intervista
o su un forum può infastidire o affascinare, ma sicuramente non ti lascia indifferente.
(Io comunque l’ ho incontrato di persona un paio di volte e si è sempre mostrato gentilissimo e disponibilissimo).
Ho cominciato a leggere il suo blog, ho letto il sito su Pinocchio e mi ha fatto pensare. Non so se sono d’accordo con lui su tutto, ma mi ha dato elementi su cui ragionare, su cui riflettere e su cui pormi delle domande.

Secondo me, questo, è già un motivo sufficiente per leggere le sue cose.

Vi straconsiglio di leggete l’ introduzione su Pinocchio (il suo e quello di Collodi), perché è dannatamente interessante.

La trovate qui: http://www.ausonia-pinocchio.com/introduzione.htm

Già che ci siete, vincete la pigrizia da pagina web piena di testo e leggetevi l’ intervista:
http://www.ausonia-pinocchio.com/intervista.htm

Se poi volete, il blog di Ausonia lo trovate qui: http://ausonia-pinocchio.blogspot.com/

venerdì 7 novembre 2008

Zombie, morti viventi e Allegri Ragazzi morti

Ieri sono riuscito a leggere due volumi a fumetti, molto diversi tra loro, ma legati da un tema più o meno comune: i così detti “morti viventi”, vale a dire esseri umani che tornanno in vita dopo la loro morte.

I volumi sono:
- “The Walking dead” vol. 1 di Robert Kirkman e Tony Moore edito da Saldapress
- “Cinque Allegri Ragazzi morti” vol. 1 di Davide Toffolo edito da Coconino Press

Pur essendo due opere estremamente diverse fra loro, ho trovato un elemento comune nell’ utilizzare un classico tema da racconto horror come i morti viventi per raccontare in realtà qualcos’ altro.

“Cinque Allegri Ragazzi morti” – di Davide Toffolo

La Coconino Press ristampa in 3 volumi tutte le storie della serie “Cinque Allegri ragazzi morti” già uscite in altre testate, mai molto fortunate.

Il primo volume contiene 3 storie complete, tutte in due parti, più l’ episodio pilota con l’ origine dei protagonisti.
Il libro si presenta corposo ed elegante, con una carta porosa che però non sempre si adatta alla stampa delle tavole, pur mantenendo quel carattere vagamente “underground”, che ben si adatta alle storie di Davide Toffolo.

Protagonisti delle storie sono i cinque allegri ragazzi morti, cinque ragazzi uccisi da una maledizione e condannati a risorgere come morti viventi, a nutrirsi di carne umana e a non innamorarsi mai.

Gli allegri ragazzi morti sono in realtà più che i protagonisti, il legame che unisce le varie storie e i personaggi che incontrano nei loro viaggi.
Le storie sono tutte autoconclusive e la bravura di Davide Toffolo sta, secondo me, proprio nel riuscire a caratterizzare e a farci affezionare in poche pagine a personaggi che finita la storia non vedremo più; sono proprio questi personaggi apparentemente di contorno, i veri protagonisti delle vicende, che pur strizzando l’ occhio a situazioni horror o fantasy, trattano in realtà di sentimenti profondi, condivisibili, molto umani.
I personaggi sono praticamente tutti adolescenti, e di questa età ben esprimono i sentimenti, le passioni, le arrabbiature. Gli adulti compaiono poco e come personaggi di contorno e spesso negativi. Credo quindi che i lettori ideali di queste storie siano le persone sotto i 30 anni, ma non per questo non sono apprezzabili anche dai lettori più vecchi. Non mi vergogno a dire di essermi commosso nel finale della seconda storia, quando il fratello chiama Nicole e una lacrima gli scende sulle guance.

Davide Toffolo non ha paura di concludere una storia con un finale malinconico, triste, ben lontano dal classico happy end; ciò che sembra cercare è più l’ emozione, il coinvolgimento emotivo del lettore, secondo me riuscendoci in pieno.

Fa eccezione forse proprio l’ episodio pilota, che conclude il volume, in cui si racconta di come una banda di cinque ragazzi sia diventata un gruppo di allegri ragazzi morti.
Questa storia sembra più fatta per accontentare coloro che devono conoscere i fatti, le origini dei personaggi; una storia più narrativa che coinvolgente, anche abbastanza frettolosa.
Molto meglio le altre storie, in cui il non conoscere tutti i fatti aumenta il senso di indefinito, di mistero, ma anche di malinconia che rendono le opere di Toffolo assolutamente uniche.

Allegato al volume c’è anche un cd con la raccolta di alcune canzoni dei 3 allegri ragazzi morti, la band di cui Davide Toffolo fa parte. A parer mio il cd non è fondamentale, anche se arrichisce l’ opera e aggiunge elementi per capire un grandissimo autore italiano.




“The Walking Dead” vol.1 – storia di Robert Kirkman e disegni di Tony Moore


“The Walking dead” è un fumetto USA edito dalla Image Comics e pubblicato qui in Italia da Saldapress in volumi corposi e molto ben curati.

Il primo volume si presenta come un’ unica grande storia, che si prevede continui nei volumi successivi, pur avendo una conclusione logica.
L’ idea alla base della serie è abbastanza semplice e non particolarmente originale: l’ agente di polizia Rick Grames rimane ferito in una sparatoria e finisce in coma. Al suo risveglio intorno a lui non c’è letteralmente anima via: tutto è devastato e distrutto e tra le rovine si aggirano solo zombie.

Da qui comincia la fuga di Rick Grimes, in cerca della sua famiglia, in perenne lotta per la sopravvivenza.
Nel suo viaggio incontrerà altri sopravvissuti e cercherà di adattarsi a un mondo che non è più quello che conosceva.

Il tema prettamente horror viene però utilizzato sapientemente da Kirkman, non tanto per spaventare o semplicemente divertire il lettore, bensì per analizzare, attraverso le vicende di un personaggio di fantasia, le possibili reazioni di un uomo messo davvero alle strette, di fronte all’ imprevisto, fino alle estreme conseguenze.
Rick Grames si trova senza più famiglia o amici, senza più alcuna certezza, riportato a una situazione quasi primitiva in cui la priorità è sopravvivere a un mondo che non conosce e che presenta un possibile pericolo mortale dietro a ogni angolo.
In questo la storia riesce in pieno: le tavole che rimangono impresse non sono quelle in cui gli zombie attaccano, ma quelle in cui il protagonista piange e vomita perché non capisce cosa succede ed è convinto di aver perso per sempre la sua famiglia; o quella in cui esprime un senso di pietà e umanità persino nei confronti di un mostro.
Kirkman riesce a descrivere la rabbia, l’ adrenalina, la paura, il dolore, la gioia, senza però cadere nel patetico o nel didascalico e realizzando comunque un fumetto appassionante e molto piacevole da leggere tutto d’ un fiato.

Ottimi anche i disegni di Tony Moore, precisi e dettagliati, ma mai esagerati.

Un ottimo volume che mi ha fatto venire voglia di leggere i seguenti e che consiglio.

giovedì 6 novembre 2008

Qualche nuovo sketch


Uff... Ho finito di aggiornare la mia galleria di tavole e sketch con gli ultimi arrivi di Lucca.

(consiglio: cliccate su "view all the new pieces" così li vedete tutti in una volta)

Per comodità, comunque, pubblico qualche sketch anche qui:


L' accoppiata Recchioni - Cremona al debutto della serie David Murphy


Andrea Bruno

Un Nathan Never malinconico di Stefano Casini
"Good Day Sunshine" dei Beatles by Paolo Bacilieri
Gli altri sketch sono in galleria!

mercoledì 5 novembre 2008

Lucca Comics - The day after

… o forse qualcuno dopo.
Rientrato lunedì pomeriggio, riesco a buttare giù due righe solo ora su questa Lucca Comics 2008.
Personalmente è stato un viaggio costellato di sfighe e disattenzioni:
non ho fatto il pieno alla macchina e ho rischiato di finire la benzina alle porte di Lucca, ho dimenticato la biancheria, così Franci me l’ ha ricomprata scoprendo poi che invece l’ avevo portata; dopo aver spinto il passeggino carico di bagagli per 20 minuti fino alla macchina fuori dalle mura, mi sono accorto di aver dimenticato le chiavi in casa…
Insomma, a livello logistico, una tragedia!



La mostra, invece, è sempre qualcosa di assolutamente unico per un appassionato di fumetti, una grande festa a cui partecipa tutta la città.
Mi diceva Andrea che nei giorni della fiera, la città di Lucca raddoppia il numero dei suoi abitanti (da 90mila a 175-180mila) e quelle 90mila persone in più erano tutte in via s. Croce.
Sabato è stato davvero un carnaio: gente ovunque, code anche solo per attraversare la strada, bancomat con i contanti esauriti, ecc… Questo è stato forse l’ aspetto peggiore della fiera: una ressa tale da rendere quasi invivibile la mostra, con temperature estive all’ interno degli stand.




Di contro Lucca si conferma la più grande fiera italiana, con un numero di autori impressionanti: praticamente mentre mi facevo fare un disegno da un autore, ne perdevo altri cinque negli stand vicini.
C’erano talmente tante cose da vedere che ho passato tutto il sabato praticamente girando solo 2 stand sui circa 10 in giro per la città.
Ho incontrato un sacco di autori, comprato un sacco di volumi per farmi fare un disegno o una dedica e speso una marea di soldi! Il tutto a un ritmo vorticoso!

Purtroppo non sono riuscito a farmi fare un disegno da nessuno dei big americani presenti (Romita Jr, Pacheco, Frank e Rude), a causa di una buona dose di sfortuna nelle estrazioni e di carenze organizzative abbastanza antipatiche della Planeta.



L’ unico cruccio è di non essere riuscito a essere presente anche il giovedì e il venerdì, che sarebbero stati i giorni ideali per avere qualche disegno più importante.

Quest’ anno non mi sono neanche avvicinato ai vari banchi di fumetti usati: volevo completare la serie di Dylan Dog e di Dampyr, ma ho preferito concentrarmi sui volumi che avevano gli autori presenti. Ho comprato tanti volumi da libreria, meno commerciali (Coconino, Pavesio, Grifo, Purple Press, ecc…).
Per una volta ho raccolto materiale non bonelli e non supereroistico da leggere e devo dire che ne sono contento: avevo voglia di variare le mie letture e ora che ho cominciato qualche volume, me lo sto proprio godendo.

Ho anche ritirato le tavole originali che dovevo finire di pagare e come se non bastasse ne ho comprata un’ altra.
Un vero e proprio salasso!



Questa Lucca, insomma è stato un gran divertimento anche se faticoso.
Mi spiace solo per Franci che ho abbandonato con Leonardo per tutta la giornata e che non mi vedeva neanche a pranzo (non avevo certo tempo da sprecare per mangiare!).
Purtroppo Leo ha interpretato spesso alcune delle sue scene madri di capriccio, che hanno reso i pomeriggi un po’ faticosi per lei.
Grazie Franci, mi hai fatto un regalone!