
Ho letto con molto ritardo rispetto alla data d’ uscita (settembre 2008) il libro a fumetti
“Rughe” dello spagnolo
Paco Roca.
Si tratta di un libro molto, molto bello, vincitore di diversi premi internazionali del fumetto e persino adottato dall’ AIMA, l’ Associazione Italiana Malattia di Alzheimer; sì perché il libro di Paco Roca parla della vecchiaia e in particolare di quella patologia denominata appunto Malattia di Alzheimer.
Detta così, scoraggerebbe quasi chiunque dall’ affrontarne la lettura; invece il libro è bellissimo, velato di un umorismo e una leggerezza che fanno scorrere via le pagine, lasciandoti un senso di malinconia e di tenerezza, più che di tristezza.
Come scrive lui stesso nella postfazione al libro, Paco Roca ha raccolto aneddoti e testimonianze reali, da amici e conoscenti e come spesso succede, la realtà supera la fantasia; così troviamo un gruppo di anziani, spesso quasi assurdi e ridicoli nelle loro manie (la vecchina che ha paura di essere rapita dagli alieni, il vecchietto che ricorda la gara di atletica vinta da ragazzo e gira sempre con la medaglia al collo e quello che ripete sempre quello che sente), ma assolutamente realistici e emozionanti nei loro sentimenti più veri (tocca il cuore la storia di “Imbroglione”).
Ogni personaggio ha una piccola mania, una caratteristica, una storia che lo caratterizza e in cui tutti noi possiamo ritrovare qualcuno che conosciamo, con momenti davvero divertenti come la serata del bingo e la sessione di ginnastica.
“Rughe” però è anche una storia di amicizia, tra Emilio e Michele, e della loro lotta inutile e ingenua contro una malattia che non lascia scampo e di cui l’ ammalato è consapevole (è questa forse la cosa più triste).
I disegni sono in uno stile più cartoonesco che realistico, cosa che contribuisce a rendere la storia leggera, senza perdere però di efficacia nel tratteggiare le espressioni con cui recitano i personaggi (il sorriso di Modesto appena accennato da una riga della bocca solo un po’ più inclinata è assolutamente perfetto).
Ho letto il libro in mezz’ ora.
Poi l’ ho chiuso.
Il giorno dopo l’ho riletto da capo e ho cominciato a consigliarlo ad amici e parenti.
Se volete ve lo presto.